I più potenti e fatti male eroi della Terra
Facile vivere nel 2013 con tutti gli effetti speciali belli bellissimi che se poco poco la grafica non è fatta come dice mister precisino liggiù si grida subito al torpiloquio "eh ma questo film ha degli effetti speciali che neanche nel '70". E via discorrendo, insomma. Dolby digital 5.1, scenari interamente ricostruiti al compIuter dove personaggi dalle facce bislacche recitano su fondi verdi o blu manco recitassero a teatro. Tutto ciò per preservare la magia, per incantare, per far vedere mondi che esistono solo nella testa degli scrittori.
Embè, direte voi.
Embè, dico io. La prossima volta che guardate un film e ne criticate gli effetti speciali ma poi nel finale piangete come verginelle al loro diciottesimo compleanno (di questi tempi, un miracolo. Le verginelle non i finali strappalacrime) ricordatevi di questo:
Ma torniamo ai Vendicatori, quelli del 212. Sullo schermo occhi che sbrilluccicano, città devastate da salvare, alieni da gonfiare di botte e nel cinema così tanta eccitazione adolescenziale che neanche fosse uno spettacolo dal vivo di Sasha Grey che ritorna sulle scene.
Ma come erano i più potenti eroi della Terra negli anni '70?
Andiamo di corsa a vederli [...]
31.5.13
Vintage film: The Avengers 1978 e quei film che pensavi di esserti dimenticato ed invece...
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27.5.13
Fumettologia rampante: Avengers Vs. X-men, qualche considerazione e tante botte
La più grande rissa da baretto nella storia della Marvel
Che Ciclope fosse un coglione con la C maiuscola non c'era bisogno di dedicargli una serie Marvel per farcelo scoprire. Cioè, parliamo di uno dei personaggi più prevedibili, scontati, inquadrati, noiosi e logorroici mai inventati prima nella storia dei supereroi.
Eppure, lo ammetto, per un momento ho pensato che avesse ragione. Che i suoi vaneggiamenti avessero qualcosa di assodato, che stesse facendo quello che ha fatto (un bordello, in pratica) perché fosse mosso da un Bene superiore.
E invece no, è un coglione e basta.
Chi ha letto questo crossover durato all'incirca un semestre, si sarà fatto già di per sé due conti su dove la Marvel voglia arrivare. Per quello che mi riguarda credo che, esaurita la spinta dei cattivoni ahia-ahia-distruggiamo-noi-la-Terra, c'era bisogno di una qualche svolta narrativa che ponesse quesiti etici e che facesse pensare al ruolo "giusto" del supereroe, e cioè di quanto sia disposto a sacrificare per il Bene comune.
Ci piace tutto ciò, purtroppo però Ciclope è coglione. Un nemico che sia credibile non si costruisce così, dall'oggi al domani, ma deve essere pensato prima e portato all'estremo delle sue scelte. Prendere un eroe e ribaltargli la morale non fa di esso un villain ma un coglione qualunque. Nel caso di Ciclope, un coglione formato famiglia.
Per fare ciò la Marvel si è attaccata alla più grande rissa da baretto della sua storia mettendo contro Vendicatori e X-men in una serie di fumetti in cui l'unica ragione narrativa era quella "vince chi dà la cinquina più forte". Eh si, cari miei, perché oltre a gonfiarsi tutto il tempo e a far morire Xavier (per la dodicesima volta) non è successo poi molto. Ah già, Ciclope cerca di realizzare il sogno di Utopia e cioè fare quello che faceva Magneto prima che abbandonasse quelle mire e quella permanente così anni '80. L'unica vera differenza con Magneto è che Magneto non era un coglione.
Che Ciclope fosse un coglione con la C maiuscola non c'era bisogno di dedicargli una serie Marvel per farcelo scoprire. Cioè, parliamo di uno dei personaggi più prevedibili, scontati, inquadrati, noiosi e logorroici mai inventati prima nella storia dei supereroi.
Eppure, lo ammetto, per un momento ho pensato che avesse ragione. Che i suoi vaneggiamenti avessero qualcosa di assodato, che stesse facendo quello che ha fatto (un bordello, in pratica) perché fosse mosso da un Bene superiore.
E invece no, è un coglione e basta.
Chi ha letto questo crossover durato all'incirca un semestre, si sarà fatto già di per sé due conti su dove la Marvel voglia arrivare. Per quello che mi riguarda credo che, esaurita la spinta dei cattivoni ahia-ahia-distruggiamo-noi-la-Terra, c'era bisogno di una qualche svolta narrativa che ponesse quesiti etici e che facesse pensare al ruolo "giusto" del supereroe, e cioè di quanto sia disposto a sacrificare per il Bene comune.
Ci piace tutto ciò, purtroppo però Ciclope è coglione. Un nemico che sia credibile non si costruisce così, dall'oggi al domani, ma deve essere pensato prima e portato all'estremo delle sue scelte. Prendere un eroe e ribaltargli la morale non fa di esso un villain ma un coglione qualunque. Nel caso di Ciclope, un coglione formato famiglia.
Per fare ciò la Marvel si è attaccata alla più grande rissa da baretto della sua storia mettendo contro Vendicatori e X-men in una serie di fumetti in cui l'unica ragione narrativa era quella "vince chi dà la cinquina più forte". Eh si, cari miei, perché oltre a gonfiarsi tutto il tempo e a far morire Xavier (per la dodicesima volta) non è successo poi molto. Ah già, Ciclope cerca di realizzare il sogno di Utopia e cioè fare quello che faceva Magneto prima che abbandonasse quelle mire e quella permanente così anni '80. L'unica vera differenza con Magneto è che Magneto non era un coglione.
25.5.13
Il Trono di Spade S03E08 - Il Lato oscuro della fiction
Puntata veloce veloce questa settimana, che fra colloqui e impicci per dritto o per rovescio, mi sono ridotto a guardarla solo oggi che è sabato. Già, e fra due giorni esce la nona, la penultima. Oddio già alla penultima, mi viene da pensare e la mia mente pindaricamente vola verso l'ineluttabile tragico destino di chi già conosce i libri. Per tutti gli altri, preparate i fazzoletti.
Questa puntata (anzi, puntatone visto che è durata un'ora e spicci) mi è piaciuta molto di più di altre di questa serie. Via i piccioncini amorosi Jon e Ygritte alle prese col kamasutra, via Brienne e Jaime che dopo un paio di puntate azzeccate stavano un po' arrancando (anche se rimangono di gran lunga i personaggi che seguo con molto attaccamento).
La puntata si districa bene tra scene cuscinetto (la preparazione al matrimonio) e scene veramente azzeccate (come la presentazione di Daario Naharis).I dialoghi, eccelsi come non mai, in questo puntata hanno toccato pure livelli di scurrilità ben difficilmente raggiungibili in futuro.
In ogni caso, qui per voi giusto un paio di considerazioni mordaci, senza il solito riassuntone.
Dainerys brama potere e non sa più come fare per conquistare Yunkai. Dalla parte della città schiavista ci sono i Secondi Figli, potente gruppo di mercenari a cavallo e ispettori di Equitalia part-time, che daranno tanto filo da torcere. Dayneris preoccupata, chiede gentilmente a Ser Barristan da travestirsi da Obi-wan e cercare di fare qualche trucchetto Jedi. Sai com'è, tu le tasse le volevi pagare ma per un motivo o per un altro hai saltato le date di scadenza...
"Così vado bene, maestà?" chiede l'anziano cavaliere
Dainerys ci pensa un po' su e poi dice "Si, sei perfetto, crederanno che sei un cavaliere Jedi in pensione
Un minuto di silenzio, invece, per la scena al campo dei Secondi Figli. Nel giro di due minuti, i tre capitani riescono a dire una serie di volgarità che avrebbero fatto impallidire come una verginella persino uno scaricatore del porto di Gioia Tauro avente la terza media. Battute talmente volgari le avevo sentite dire solo in bocca a Gabriele Cirilli.
Al volo, gli highlights.
Per prima cosa, la dimostrazione di un delicato e sensuale gesto d'amore...
...poi, Daario ci parla un po' di donne e dell'arte della seduzione...
...ed infine il regale gesto de "il bacio sulla chiappa" con cui si salutano tutti i milord e le milady
Carta e penna signori, da questa scena c'è da prendere appunti. Se volete rimediare una cinquina fortissima dalla vostra consorte non vi resta che:
a) baciarla su una chiappa in pubblico non appena si volta
b) vedere assieme a lei questo siparietto senza prima averla avvisata
Piccolo aneddoto, gli addetti al molo di Gioia Tauro non sono voluti più uscire di casa per una settimana dopo la puntata di questo lunedì.
Queste, sono state le scene che più mi hanno colpito e, non a caso, sono entrambe ambientate alla corte della Regina dei Draghi. In realtà ce ne sarebbe pure un'altra, che quando l'hai vista stavi mangiando e non ti è andata proprio giù. Diciamo che c'è di mezzo Melissandre, Gendry e una sanguisuga che succhia sangue in un punto tattico.
Molto tattico.
E molto doloroso pure. Così doloroso che hai stretto le gambe e hai detto tra te e te "Ahio" per lui.
Ma vabbè, la puntata è andata molto bene e l'ho apprezzata parecchio. Aspettatevi la rivalutazione di alcuni personaggi, sia in bene che in male.
Ah, è poi, poi c'è lui. Proprio lui, che tutti credevano morto, che tutti hanno idolatrato e hanno aspettato per decenni che ritornasse da quando è stato rapito dagli alieni. Si proprio lui, signore e signori. E' tornato e ha scelto un modo unico per rivelarsi di nuovo al pubblico. Forza, tutti in piedi a battere le mani forte forte
Perché il Re è finalmente tornato e adesso di mestiere fa il prete.
Questa puntata (anzi, puntatone visto che è durata un'ora e spicci) mi è piaciuta molto di più di altre di questa serie. Via i piccioncini amorosi Jon e Ygritte alle prese col kamasutra, via Brienne e Jaime che dopo un paio di puntate azzeccate stavano un po' arrancando (anche se rimangono di gran lunga i personaggi che seguo con molto attaccamento).
La puntata si districa bene tra scene cuscinetto (la preparazione al matrimonio) e scene veramente azzeccate (come la presentazione di Daario Naharis).I dialoghi, eccelsi come non mai, in questo puntata hanno toccato pure livelli di scurrilità ben difficilmente raggiungibili in futuro.
In ogni caso, qui per voi giusto un paio di considerazioni mordaci, senza il solito riassuntone.
Dainerys brama potere e non sa più come fare per conquistare Yunkai. Dalla parte della città schiavista ci sono i Secondi Figli, potente gruppo di mercenari a cavallo e ispettori di Equitalia part-time, che daranno tanto filo da torcere. Dayneris preoccupata, chiede gentilmente a Ser Barristan da travestirsi da Obi-wan e cercare di fare qualche trucchetto Jedi. Sai com'è, tu le tasse le volevi pagare ma per un motivo o per un altro hai saltato le date di scadenza...
"Così vado bene, maestà?" chiede l'anziano cavaliere
Dainerys ci pensa un po' su e poi dice "Si, sei perfetto, crederanno che sei un cavaliere Jedi in pensione
Un minuto di silenzio, invece, per la scena al campo dei Secondi Figli. Nel giro di due minuti, i tre capitani riescono a dire una serie di volgarità che avrebbero fatto impallidire come una verginella persino uno scaricatore del porto di Gioia Tauro avente la terza media. Battute talmente volgari le avevo sentite dire solo in bocca a Gabriele Cirilli.
Al volo, gli highlights.
Per prima cosa, la dimostrazione di un delicato e sensuale gesto d'amore...
...poi, Daario ci parla un po' di donne e dell'arte della seduzione...
...ed infine il regale gesto de "il bacio sulla chiappa" con cui si salutano tutti i milord e le milady
Carta e penna signori, da questa scena c'è da prendere appunti. Se volete rimediare una cinquina fortissima dalla vostra consorte non vi resta che:
a) baciarla su una chiappa in pubblico non appena si volta
b) vedere assieme a lei questo siparietto senza prima averla avvisata
Piccolo aneddoto, gli addetti al molo di Gioia Tauro non sono voluti più uscire di casa per una settimana dopo la puntata di questo lunedì.
Queste, sono state le scene che più mi hanno colpito e, non a caso, sono entrambe ambientate alla corte della Regina dei Draghi. In realtà ce ne sarebbe pure un'altra, che quando l'hai vista stavi mangiando e non ti è andata proprio giù. Diciamo che c'è di mezzo Melissandre, Gendry e una sanguisuga che succhia sangue in un punto tattico.
Molto tattico.
E molto doloroso pure. Così doloroso che hai stretto le gambe e hai detto tra te e te "Ahio" per lui.
Ma vabbè, la puntata è andata molto bene e l'ho apprezzata parecchio. Aspettatevi la rivalutazione di alcuni personaggi, sia in bene che in male.
Ah, è poi, poi c'è lui. Proprio lui, che tutti credevano morto, che tutti hanno idolatrato e hanno aspettato per decenni che ritornasse da quando è stato rapito dagli alieni. Si proprio lui, signore e signori. E' tornato e ha scelto un modo unico per rivelarsi di nuovo al pubblico. Forza, tutti in piedi a battere le mani forte forte
Perché il Re è finalmente tornato e adesso di mestiere fa il prete.
E a noi, umili mortali teorici del complotto alieno, adesso non ci resta che aspettare il Secondo Avvento di Mike Bongiorno...
22.5.13
Kobo Aura HD, primo utilizzo
Adesso che ci hai messo le mani sopra
Tempo di recensioni tecnologiche, questo. Cadono giù dagli alberi manco le mele in estate.
Finalmente ho avuto davanti il famigerato Kobo Aura, ci ho messo le mani sopra e l'ho smanettato per bene (sull'eReader beninteso, tacciano le malelingue).
Buoni quaranta minuti di smanettamenti passionali con il lasciapassare del misericordioso commesso Fnac che ha parzialmente compreso la mia natura di dissociato tecnologico. L'angelico garzone mi ha concesso, per un periodo ragionevole di tempo, l'intera postazione di esposizione e di prova del Kobo, lasciandomi fare tutte le prove del caso e lasciandomi ad una breve sessione di lettura.
Insomma, non vedevo l'ora che uscisse. Possiedo già un Kobo Glo, ma per chi di ebook campa (oltralpe,dove mi trovo è l'unico modo per continuare a leggere libri in italiano) questo nuovo Kobo aveva un hype stratosferico.
Posso fare già una prima valutazione riguardo al dispositivo sia in fase di utilizzo software, sia in fase di lettura vera e propria(mi sono dovuto sucare venti pagine di un orrido thriller francese, ahimè).
Lati negativi e positivi (per me già utente Kobo) sono quasi numericamente alla pari.
Ma andiamo a vedere meglio:
Tempo di recensioni tecnologiche, questo. Cadono giù dagli alberi manco le mele in estate.
Finalmente ho avuto davanti il famigerato Kobo Aura, ci ho messo le mani sopra e l'ho smanettato per bene (sull'eReader beninteso, tacciano le malelingue).
Buoni quaranta minuti di smanettamenti passionali con il lasciapassare del misericordioso commesso Fnac che ha parzialmente compreso la mia natura di dissociato tecnologico. L'angelico garzone mi ha concesso, per un periodo ragionevole di tempo, l'intera postazione di esposizione e di prova del Kobo, lasciandomi fare tutte le prove del caso e lasciandomi ad una breve sessione di lettura.
Insomma, non vedevo l'ora che uscisse. Possiedo già un Kobo Glo, ma per chi di ebook campa (oltralpe,dove mi trovo è l'unico modo per continuare a leggere libri in italiano) questo nuovo Kobo aveva un hype stratosferico.
Posso fare già una prima valutazione riguardo al dispositivo sia in fase di utilizzo software, sia in fase di lettura vera e propria(mi sono dovuto sucare venti pagine di un orrido thriller francese, ahimè).
Lati negativi e positivi (per me già utente Kobo) sono quasi numericamente alla pari.
Ma andiamo a vedere meglio:
21.5.13
Xbox One, quello che devi sapere e quello che un po' ci speravi
Di certo questo è stato uno degli eventi più attesi dall'entertainment degli ultimi mesi, nucleo armato della guerra Sony - Microsoft.
Dopo l'evento Sony di un paio di mesi fa, si aspettava la pronta risposta da parte di Mr. Bill. Così è stato, e nei prossimi giorni non dovremo far altro che assistere agli schiaffi morali e gli sputi cibernetici tra i due colossi.
Si preannuncia un E3 infuocato.
Il primo che aspettava questo evento manco fosse la manna dal cielo, era il sottoscritto. Perché proprio io, sotto al televisore, ho una bella Xbox Core model del 2006 e la curo come fossi suo padre.
Utente Sony per anni, mi sono affacciato al mondo Microsoft per necessità e ne sono rimasto rapito, al punto tale da far convivere (quasi) pacificamente le due console nella stessa stanza.
Ma veniamo a noi. Di questa nuova Xbox se ne è parlato tanto sulla rete, già a partire dal nome. C'è chi l'ha chiamata Xbox 720, chi Xbox Infinity (manco fosse una marca di preservativi), chi Xbox Geppetto e chi Xbox Vattelappesca. Alla fine Microsoft ha fatto una mossa che in pochi si sarebbero aspettati.
Ma andiamo a vedere nello specifico
20.5.13
Zerocalcare - Ogni maledetto lunedì su due, la recensione
Adesso che lo hai finito...
In realtà c'è ben poco da dire su questo volume.
Se non che:
- è roba già vista
- è roba già letta
- è roba di cui già se ne è parlato tanto
E' la raccolta, infatti, di tutte le storie comparse sul blog negli ultimi due anni circa, niente di più niente di meno, se non con l'aggiunta di una nuova storia, scritta e disegnata per l'occasione.
Se vogliamo parlare del volume, c'è ben poco da dire, se non che si tratti sempre del solito, vecchio Zero.
Per quello che riguarda la nuova storia, per l'occorrenza divisa in puntate e sparsa all'interno del volume, un sole aggettivo gli calza a pennello : toccante.
Con la scusa di pubblicare le storie del blog,o viceversa perché non si è ben capito, zero ci ha infilato dentro un bello spaccato di sé in cui mostra la sua vera natura.
In realtà c'è ben poco da dire su questo volume.
Se non che:
- è roba già vista
- è roba già letta
- è roba di cui già se ne è parlato tanto
E' la raccolta, infatti, di tutte le storie comparse sul blog negli ultimi due anni circa, niente di più niente di meno, se non con l'aggiunta di una nuova storia, scritta e disegnata per l'occasione.
Se vogliamo parlare del volume, c'è ben poco da dire, se non che si tratti sempre del solito, vecchio Zero.
Per quello che riguarda la nuova storia, per l'occorrenza divisa in puntate e sparsa all'interno del volume, un sole aggettivo gli calza a pennello : toccante.
Con la scusa di pubblicare le storie del blog,o viceversa perché non si è ben capito, zero ci ha infilato dentro un bello spaccato di sé in cui mostra la sua vera natura.
18.5.13
Il grande Gatsby - La recensione
Non ci sono i supereroi, non ci sono robot giganti, non volano cinquine da una macchina all'altra mentre i personaggi si sparano, ma io questo film sono andato a vederlo comunque.
Perché, chiederete voi.
Massima espressione del cinema hollywoodiano?
No, affatto.
Il motivo è perché, quando non scrivo sul blog o in giro, anche io ho una ragazza. E sapete bene tutti, che il femminismo ogni tanto vuole il suo tributo.
In pratica, se avete una donna e contemporaneamente c'è Leo al cinema, sono letteralmente Gatsby vostri.
Perché, chiederete voi.
Massima espressione del cinema hollywoodiano?
No, affatto.
Il motivo è perché, quando non scrivo sul blog o in giro, anche io ho una ragazza. E sapete bene tutti, che il femminismo ogni tanto vuole il suo tributo.
In pratica, se avete una donna e contemporaneamente c'è Leo al cinema, sono letteralmente Gatsby vostri.
16.5.13
Il trono di spade S03E07, Il Lato oscuro della fiction
Alla fine siamo arrivati alla puntata scritta da Ciccio Martin in persona. Non sai bene di cosa si tratta, ma senti nel profondo che questa puntata è migliore delle altre.
Migliori i dialoghi? Ni.
Migliori le scene? Ni.
Più azione? Ni.
Ma allora, per diana, cosa ha questa puntata in più rispetto alle altre? Praticamente niente se non per il fatto che fila in modo migliore, più scorrevole, senza strappi ad una narrazione di per sé troppo frammentata.
Chi non ha letto i libri, l'ha trovata molto più omogenea delle precedenti, perché forse legata meglio nelle sue piccole scenette.
Ma andiamo a vedere gli highlights della puntata in questo bel riassuntone (occhio, SPOILER)
L'episodio comincia al dì qua della Barriera, dove un gruppo sparuto di bruti decide che assaltare il Nord in cinque è cosa buona e giusta.
A dire loro che stanno facendo una minchiata colossale, è il buon Jon Snow che da quando non chiava più con Ygritte nuovamente non sa più niente. Lui ci prova a dirle che non ce la faranno mai, ma lei, oltre a spernacchiarlo giusto un po', gli ribadisce quello che lei pensa di lui...
Nel mentre, proprio in mezzo ai Cinque Regni, la casata Stark, o quello che ne resta, sta facendo le prove generali per la prima del Titanic.
Così, visto che fuori piove e fa freddo, Robb mette sul giradischi Always di Bon Jovi e si da alla pazza gioia con la sua principessa.
Migliori i dialoghi? Ni.
Migliori le scene? Ni.
Più azione? Ni.
Ma allora, per diana, cosa ha questa puntata in più rispetto alle altre? Praticamente niente se non per il fatto che fila in modo migliore, più scorrevole, senza strappi ad una narrazione di per sé troppo frammentata.
Chi non ha letto i libri, l'ha trovata molto più omogenea delle precedenti, perché forse legata meglio nelle sue piccole scenette.
Ma andiamo a vedere gli highlights della puntata in questo bel riassuntone (occhio, SPOILER)
L'episodio comincia al dì qua della Barriera, dove un gruppo sparuto di bruti decide che assaltare il Nord in cinque è cosa buona e giusta.
A dire loro che stanno facendo una minchiata colossale, è il buon Jon Snow che da quando non chiava più con Ygritte nuovamente non sa più niente. Lui ci prova a dirle che non ce la faranno mai, ma lei, oltre a spernacchiarlo giusto un po', gli ribadisce quello che lei pensa di lui...
Nel mentre, proprio in mezzo ai Cinque Regni, la casata Stark, o quello che ne resta, sta facendo le prove generali per la prima del Titanic.
Così, visto che fuori piove e fa freddo, Robb mette sul giradischi Always di Bon Jovi e si da alla pazza gioia con la sua principessa.
9.5.13
Il Trono di Spade S03E06 - Il lato oscuro della fiction
Bentornati di nuovo qui, pronto per voi il riassunto generale dell'ultima puntata de Il Trono dei tonni.
Premetto che la puntata, oltre a valanghe di bla bla la, ha avuto ben poco da dire sia per la trama che per i fatti, tranne che le ultime due battute finali di Ditocorto che preannunciano, come si suol dire in gergo, da lì a poco grandi cxxxo amari per tutti quanti.
Ci stiamo avvicinando alla fine e, come ogni fiction che si rispetti, se la quartultima e la terzultima puntata non fanno cagare, non potrai goderti al meglio il finale.
Gli sceneggiatori di fiction hanno preso l'abitudine di fare questo giochetto, detto in gergo Sopravvalutazione per comparata schifezza. Cioè, se confronti le ultime due puntate di ogni telefilm (di solito abbastanza buone) con quelle subito precedenti (che fanno male peggio di due dita negli occhi) ti sembrerà che il finale di stagione (poco più che buono) sia superlativo.
'Sti volponi...
La puntata si chiama Climb, scalata, e anche se mi ero immaginato qualcosa di più intrigato, essa prende il nome dalle avventure di Jon Snow manco-io-so-più-se-sto-di-qui-o-di-li e il (bellissimo) discorso finale pronunciato da Ditocorto a Varys. La puntata, detto fra noi, tranne un paio di battute da parte della vecchiardi di Olenna, non ha molto da dire.
La puntata comincia male perché si apre con un'insulsa scena in cui Sam di Rivaombrosa ci da lezioni di campeggio. Vicino ad un falò, deluso dal tradimento di Jon Snow, prova a limonarsi la dolce Gilly...
Facile dire ad una morta di fame -C'ho il papi col castello, con la carrozza 4X4 cavalli sotto casa...
Sam, Sam, questo proprio non si fa. Non è per caso che poi ti ritroviamo premier del Consiglio dei Cinque Regni?
Nel frattempo al Nord, in un luogo sperduto nella narrazione di Martin (fateci il callo che Bran ve lo portate in spalla per altri 5-6 libri), la premiata ditta composta da Bran, Rickon, Hodor, i fratelli Ranocchia e una dai tratti vagamente rumeni, passa la giornata, pure loro, a campeggiare.
Ad un tratto il Ranocchia si muove nel sonno perché sta avendo una visione e rischia di soffocare. Sta guardando oltre la Barriera, lontano mille miglia, dove Jon Snow sta giocando a scopone scientifico coi Bruti.
-Minchia, glie lo avevo detto di portarsi l'iPhone per avere notizie sempre fresche. Queste visioni vogliono il loro tributo- dice la sorella del Ranocchia, Piera Angela.
Premetto che la puntata, oltre a valanghe di bla bla la, ha avuto ben poco da dire sia per la trama che per i fatti, tranne che le ultime due battute finali di Ditocorto che preannunciano, come si suol dire in gergo, da lì a poco grandi cxxxo amari per tutti quanti.
Ci stiamo avvicinando alla fine e, come ogni fiction che si rispetti, se la quartultima e la terzultima puntata non fanno cagare, non potrai goderti al meglio il finale.
Gli sceneggiatori di fiction hanno preso l'abitudine di fare questo giochetto, detto in gergo Sopravvalutazione per comparata schifezza. Cioè, se confronti le ultime due puntate di ogni telefilm (di solito abbastanza buone) con quelle subito precedenti (che fanno male peggio di due dita negli occhi) ti sembrerà che il finale di stagione (poco più che buono) sia superlativo.
'Sti volponi...
La puntata si chiama Climb, scalata, e anche se mi ero immaginato qualcosa di più intrigato, essa prende il nome dalle avventure di Jon Snow manco-io-so-più-se-sto-di-qui-o-di-li e il (bellissimo) discorso finale pronunciato da Ditocorto a Varys. La puntata, detto fra noi, tranne un paio di battute da parte della vecchiardi di Olenna, non ha molto da dire.
La puntata comincia male perché si apre con un'insulsa scena in cui Sam di Rivaombrosa ci da lezioni di campeggio. Vicino ad un falò, deluso dal tradimento di Jon Snow, prova a limonarsi la dolce Gilly...
Facile dire ad una morta di fame -C'ho il papi col castello, con la carrozza 4X4 cavalli sotto casa...
Sam, Sam, questo proprio non si fa. Non è per caso che poi ti ritroviamo premier del Consiglio dei Cinque Regni?
Nel frattempo al Nord, in un luogo sperduto nella narrazione di Martin (fateci il callo che Bran ve lo portate in spalla per altri 5-6 libri), la premiata ditta composta da Bran, Rickon, Hodor, i fratelli Ranocchia e una dai tratti vagamente rumeni, passa la giornata, pure loro, a campeggiare.
Ad un tratto il Ranocchia si muove nel sonno perché sta avendo una visione e rischia di soffocare. Sta guardando oltre la Barriera, lontano mille miglia, dove Jon Snow sta giocando a scopone scientifico coi Bruti.
-Minchia, glie lo avevo detto di portarsi l'iPhone per avere notizie sempre fresche. Queste visioni vogliono il loro tributo- dice la sorella del Ranocchia, Piera Angela.
-No!, dice Bran -quella è colpa della peperonata, ha fregato pure me la scorsa volta...
Finalmente passiamo all'unico, vero, nostro eroe: Renzo Rubino. Deciso definitivamente di accantonare la sua professione di cantante e di prendere il nome d'arte di Rocco-oltre-la-Barriera Snow, il nostro corvo è impiegato nella vitale missione di riuscire a far avere un orgasmo a Ygritte. Le cose non vanno bene su alla Barriera e il nostro Rocco appare crucciato.
Ygritte non fa altro che perculizzarlo e lui dice -Guarda che mi butto di sotto.
La rossa ha davanti a se una scelta: tenersi l'inetto o tornare a fare quelle cose con gli unici che gli davano retta, i giganti di Mance Rayder.
Ci pensa un po' e poi decide di tenersi l'inettitudine fatta persona e di fargli pure un complimento...
5.5.13
Iron Man 3 - La recensione
Un film di supereroi senza i supereroi.
Finalmente, dopo tanti rinvii, sono riuscito anche io a vedere questo film a dir poco controverso.
Il terreno è insidioso, scivoloso e, perché no, pericoloso.
Quasi mai mi capita di prendere seriamente una recensione del genere, senza impreziosirla di qualche battuta o frecciatina. Il motivo per cui non lo farò è perché questa volta, uscito dalla sala, ero veramente perplesso.
Sapete, quando si parla di supereroi bisogna stare attenti alla propria incolumità.
Per chi avesse vissuto in un bunker negli ultimi dieci anni, comunico che Marvel e Dc si sono spartiti il mercato dei blockbuster andando a sostituire quasi completamente quelli che un tempo erano action movie (Rambo e Swarzy soffrono la crisi più di chiunque altro).
Ecco il motivo perchè in sala vediamo una media di 7-8 film l'anno in cui compaiono supereroi.
E questo i nerd dovrebbero tenerlo bene a mente. Spiderman, Capitan America e Batman non sono solo fonte d'ispirazione artistica, narrativa e grafica , ma in termini monetari sono pure un mucchio di soldi.
Palate e palate di soldi, facili.
Ecco perché i primi film di supereroi (ricordate il primo Batman di Burton, vero?) non erano generalmente diretti ad un pubblico vasto, per la gran parte formato da bambini, ma da una platea variegata che ricercava nel genere supereroistico una valida alternativa alla classica commedia, al classico western o, appunto, al classico action movie (pure a Sylvester quando pensa a Over the top gli scende una lacrimuccia).
Dunque, finita la premessa, esco allo scoperto e metto consapevolmente a repentaglio la mia vita.
Il genere superoistico si divide un due schiere di dannati che si fronteggiano.
Finalmente, dopo tanti rinvii, sono riuscito anche io a vedere questo film a dir poco controverso.
Il terreno è insidioso, scivoloso e, perché no, pericoloso.
Quasi mai mi capita di prendere seriamente una recensione del genere, senza impreziosirla di qualche battuta o frecciatina. Il motivo per cui non lo farò è perché questa volta, uscito dalla sala, ero veramente perplesso.
Sapete, quando si parla di supereroi bisogna stare attenti alla propria incolumità.
Per chi avesse vissuto in un bunker negli ultimi dieci anni, comunico che Marvel e Dc si sono spartiti il mercato dei blockbuster andando a sostituire quasi completamente quelli che un tempo erano action movie (Rambo e Swarzy soffrono la crisi più di chiunque altro).
Ecco il motivo perchè in sala vediamo una media di 7-8 film l'anno in cui compaiono supereroi.
E questo i nerd dovrebbero tenerlo bene a mente. Spiderman, Capitan America e Batman non sono solo fonte d'ispirazione artistica, narrativa e grafica , ma in termini monetari sono pure un mucchio di soldi.
Palate e palate di soldi, facili.
Ecco perché i primi film di supereroi (ricordate il primo Batman di Burton, vero?) non erano generalmente diretti ad un pubblico vasto, per la gran parte formato da bambini, ma da una platea variegata che ricercava nel genere supereroistico una valida alternativa alla classica commedia, al classico western o, appunto, al classico action movie (pure a Sylvester quando pensa a Over the top gli scende una lacrimuccia).
Dunque, finita la premessa, esco allo scoperto e metto consapevolmente a repentaglio la mia vita.
Il genere superoistico si divide un due schiere di dannati che si fronteggiano.
Game of thrones S03E05, il lato oscuro della fiction (versione Lite questa volta)
Ed eccoci di nuovo qui in compagnia del buon vecchio trono.
Lo so che domani esce già la nuova puntata, lo so che sto in ritardo pazzesco, ma questo è quello che passa il convento.
Quindi diamoci sotto, e via al lungo riassuntone un pelino spoilerato della scorsa puntata.
La puntata si intitola "Kissed by the fire" e dunque fra presagire già da subito un inizio molto acceso.
Proprio mentre ci stavamo preparando alla zozzate made in HBO, ecco che dopo la sigla d'apertura compare il duello che era stato presentato nella puntata precedente.
Messo a tacere il coro di "noooooo" e "dove sta Ros il mignottone?", nello scontro vediamo fronteggiarsi in un duello all'ultimo sangue, da una parte il mitico e guercio Lord Dondarrion, e dall'altra parte il cucciolone di casa Lannister, il Mastino.
Lord Beric (che di fronte al Mastino sembra Don Lurio vicino a Rambo) sfoggia da subito il suo asso della manica. Come il raggio gamma di Mazinga, l'attacco solare di Daitarn 3 e il possente Megazord per i Power Rangers, Lord Beric evoca subito la unica, inimitabile e potente SPADA DE FOCO.
Lo so che domani esce già la nuova puntata, lo so che sto in ritardo pazzesco, ma questo è quello che passa il convento.
Quindi diamoci sotto, e via al lungo riassuntone un pelino spoilerato della scorsa puntata.
La puntata si intitola "Kissed by the fire" e dunque fra presagire già da subito un inizio molto acceso.
Proprio mentre ci stavamo preparando alla zozzate made in HBO, ecco che dopo la sigla d'apertura compare il duello che era stato presentato nella puntata precedente.
Messo a tacere il coro di "noooooo" e "dove sta Ros il mignottone?", nello scontro vediamo fronteggiarsi in un duello all'ultimo sangue, da una parte il mitico e guercio Lord Dondarrion, e dall'altra parte il cucciolone di casa Lannister, il Mastino.
Lord Beric (che di fronte al Mastino sembra Don Lurio vicino a Rambo) sfoggia da subito il suo asso della manica. Come il raggio gamma di Mazinga, l'attacco solare di Daitarn 3 e il possente Megazord per i Power Rangers, Lord Beric evoca subito la unica, inimitabile e potente SPADA DE FOCO.
Tacete voi, o malelingue, e quietatevi voi, o infedeli adoratori dei doppi sensi.
La spada era veramente di fuoco e il Mastino se ne accorge subito a vedere dalla faccia che fa. Nonostante l'utilizzo infame della spada fiammeggiante (da squalifica di tre giornate), il duello finisce subito dopo, con una fatality da parte del Mastino. Con un attacco atomico dall'alto verso il basso, il Mastino vince per ko tecnico e squarcia a metà il povero Beric.
"Con uno così davanti, vinciamo lo scudetto" si mormora tra le file della Fratellanza. A Lord Beric, morto ma non morto, non rimane che cantare "Era una spada nel cuore e ci resterà..." di Little Tony.
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