5.5.13

Game of thrones S03E05, il lato oscuro della fiction (versione Lite questa volta)

Ed eccoci di nuovo qui in compagnia del buon vecchio trono.
Lo so che domani esce già la nuova puntata, lo so che sto in ritardo pazzesco, ma questo è quello che passa il convento.
Quindi diamoci sotto, e via al lungo riassuntone un pelino spoilerato della scorsa puntata.

La puntata si intitola "Kissed by the fire" e dunque fra presagire già da subito un inizio molto acceso.
Proprio mentre ci stavamo preparando alla zozzate made in HBO, ecco che dopo la sigla d'apertura compare il duello che era stato presentato nella puntata precedente.
Messo a tacere il coro di "noooooo" e "dove sta Ros il mignottone?", nello scontro vediamo fronteggiarsi in un duello all'ultimo sangue, da una parte il mitico e guercio Lord Dondarrion, e dall'altra parte il cucciolone di casa Lannister, il Mastino.
Lord Beric (che di fronte al Mastino sembra Don Lurio vicino a Rambo) sfoggia da subito il suo asso della  manica. Come il raggio gamma di Mazinga, l'attacco solare di Daitarn 3 e il possente Megazord per i Power Rangers, Lord Beric evoca subito la unica, inimitabile e potente SPADA DE FOCO.


Tacete voi, o malelingue, e quietatevi voi, o infedeli adoratori dei doppi sensi. 
La spada era veramente di fuoco e il Mastino se ne accorge subito a vedere dalla faccia che fa. Nonostante l'utilizzo infame della spada fiammeggiante (da squalifica di tre giornate), il duello finisce subito dopo, con una fatality da parte del Mastino. Con un attacco atomico dall'alto verso il basso, il Mastino vince per ko tecnico e squarcia a metà il povero Beric. 


"Con uno così davanti, vinciamo lo scudetto" si mormora tra le file della Fratellanza. A Lord Beric, morto ma non morto, non rimane che cantare "Era una spada nel cuore e ci resterà..." di Little Tony.


Adesso si va al Nord, poco oltre la Barriera. Chi troviamo, direte voi?
Jon Snow, che cerca di far credere ai Bruti che ha smesso con la sua vecchia vita, non  quella da Guardiano della Notte, ma quella da cantautore.


Perché ci abbiamo messo tre stagioni per capirlo, ma alla fine anche lui ha dovuto gettare la maschera. Jon Snow è in realtà Renzo Rubino, premio della critica a Sanremo Giovani, che canta Il Postino (Amami uomo).


"Se non fosse stato per quel taglio di capelli, avrei vinto Sanremo" pensa Jon mentre chiacchiera allegro e spensierato con Ygritte. 
Ygritte, Ygritte, la nostra rossa Ygritte. Finalmente il momento è giunto anche nel telefilm. Lei ruba lo spadone a lui e lo porta nella caverna scura. "Cosa vorrà mai da me, codesta fanciulla?" pensa l'ignaro Jon.


"mumble, mumble" pensa Jon quando vede avvicinarsi verso di lui la passionale Ygritte. Un po' stupito, un po' colto da ansia da prestazione, lui fa questa faccia:


Non dice niente, ma pensa che l'ultima volta che ha visto qualcuno nudo era proprio Sam. Si proprio quel Sam, dolce, amato, piccolo Sam...
In testa arrivano, come un tuono, le parole de Il Postino:

Sulle tue curve la mia mano ondeggerà 
anche se il tuo corpo di curve non ne ha 
sei sempre più spigoloso 
poi sorridi se mi mostro geloso.

Amami uomo 
con le mani da uomo 
e toccami fiero 
con un soffio leggero...


Ma questa è un'altra storia.
Qualche parolina detta all'orecchio da Ygritte, e l'ex Guardiano ritrova la bussola.
I ragazzi ci danno sotto, ma talmente sotto, che Ygritte a fine amplesso gli dice:


Buona atleticità, un mediocre senso della posizione ed una vergognosa eiaculazione precoce, non riescono a dare al povero Jon la sufficienza. La sua performance è scadente sotto tutti i punti di vista.
"Vabbò, dice Ygritte, bisogna fare il secondo giro. In acqua, questa volta, così magari sento qualcosa".
Jon, che oramai ha capito i meccanismi ma gli manca ancora un po' di tecnica, impaurito dal dover tornare a fare il bagno con Sam, si getta nella mischia con entusiasmo esibendosi un un elegante tuffo a bomba.


Passate le scene più osè della puntata, il registro cambia e ci troviamo ad Approdo del Re. Uno di fronte all'altra, troviamo Lady Olenna e Tyrion, due dei personaggi meglio riusciti del telefilm. Azzeccati sia nel libro che nella serie, sono interpretati alla grande da due attori immensi. La loro recitazione, pura e cristallina, eccelle in ogni momento anche quando si parla di cose così, robe di tutti i giorni.
Ad esempio, per dirne una, il potere taumaturgico dei fichi nella regolarizzazione del traffico intestinale.


Altrove, visto che questa è una puntata densa di contenuti, Gretel chiede ad Hansel cosa stia facendo.
"Sto sistemando l'armatura di Lord Beric, dice Gendry. Voglio lavorare qui per costruirne una tutta mia"


"Ho il pizzetto, sono figo, adesso mi faccio da solo la mia armatura e sono pronto per Iron Man 4" conclude Gendry

Termino la rassegna delle scene ilari di questa puntata (è in versione Lite questa volta, non lo dimenticate) con il manuale d'amore 3.0 di Ser Loras Tyrell, cavaliere dei fiori e santo protettore dell'infiorata di Genzano.
Che a sentir parlare lui, di infiorate ne rimeda parecchie...


Se cercate il suo libro, Lezioni di accattonaggio finocchiesco, potete trovarlo in tutte le migliori librerie Lannister Compton Editore dei Cinque Regni.

In sintesi.
La puntata è scivolata via bene, nell'oretta in cui è durata. Nessun colpo di scena se non lo snocciolarsi, lentamente, delle trame martiniane lunghe chili e chili di carta. Molto buona la recitazione di Brienne, che con quell'espressione ha riassunto le reazioni di un milione di lettori quando Jaime ha raccontata la sua storia. Quella vera, quella dello Sterminatore di Re.


E pensare che per passare dalla schiera dei più odiati a quelli più amati, ci ha dovuto pure rimettere una mano.
Povero Jaime...
















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