- Dan, e Boo, dov'è Boo?
- Jon smettila, non fare domande idiote
Ci sono dei film che hanno fatto storia e Monsters & Co. è uno di questi.Film geniali che piazzano un paio di colpi forti nell'immaginario collettivo, sono quei film che hanno una prospettiva fuori dal comune, che non solo raccontano una storia o tante storie, ma raccontano di interi mondi che pulsano come se fossero vivi.
Sono film che hanno un'anima, che trasmettono sia emozioni che pensieri e che facilmente entrano dentro in chi li guarda per restarci.
Film del genere, soprattutto nell'animazione, sono rari, giusto un paio ogni lustro. Se tutto va bene.
Per questo è fondamentale distinguere tra film carini e godibili e film che vanno obbligatoriamente visti.
Sotto questo punto di vista, Monsters & Co. e quasi impeccabile.
Una regia curata nei minimi particolari, personaggi profondi e divertenti e, soprattutto, un modo di far funzionare le cose a dir poco visionario.
Capolavori del genere è impossibile duplicarli, triplicarli o dozzinarli. Si possono fare dei sequel sperando solamente che la loro dozzinalità non appanni il ricordo del loro immenso predecessore.
Monsters University è il prequel-sequel del sopracitato capolavoro Disney Pixar (si, quello de Topo Michele bravi, adesso zitti e tornate ai banchi).
Gestire la realizzazione di un film così, che non solo non debba svalutare il predecessore ma debba in qualche modo celebrarlo, è già dall'inizio una missione spinosa. Per questo si è voluto puntare su una storia che raccontasse il prima piuttosto che il dopo, sperando che il "dietro le quinte" aggiunga valore al primo e non glie ne tolga (chi ha visto Il Re Leone 3- Hakuna Matata sa di cosa parlo).
Infatti per idearlo e realizzarlo ci hanno messo più di cinque anni.
Ma veniamo al film.[...]
Il film è tecnicamente molto buono, non perfetto, ma assolutamente sopra la media degli ultimi Pixar.
La storia, sulla falsa riga delle commedie americane goliardico-collegiali (American Pie), è ben riuscita e seppur non tratti di tematiche troppo complesse, riesce comunque a svolgere una certa profondità che grandi e bambini apprezzeranno.
E poi, il film fa sganasciare dalla risate. Tante ma tante risate, lunghe ed inaspettate.
L'ho trovato uno dei cartoni più comici della Pixar, dall'umorismo (manco troppo) sottile giocato tra il tema dell'assurdo (i mostri che per campare devono fare paura agli umani ma di cui a loro volta sono terrorizzati) e il tema, appunto, goliardico e universitario con tanto di confraternite, scherzi bastardi tra coinquilini, esami semestrali e giochi universitari al seguito. Negli ultimi anni American Pie ha venduto parecchio e hanno colto la palla al balzo.
Insomma, si ride e pure parecchio. Certo, manca la magia che in qualche modo identifica Monsters & Co. ma questo sequel recupera bene sul fronte comico. Se vi serve un'ora e mezza spensierata e divertente non potete fare a meno di non vederlo almeno una decina di volte.
In chiusura, questo Monsters University è un gran bel film che riesce a celebrare nel modo più giusto il primo Monsters & Co. e i due dei personaggi meglio riusciti della Disney Pixar.
Aspettatevi, dunque, una bella storia di amicizia e di rivincite che per l'anima fa sempre bene guardare.
In più, se si ride, è pure meglio.
Se avete amato Monster&Co. vi consiglio Monsters University. A tutti, bambini e, soprattutto, grandi.
Se il primo non l'avete visto o, addirittura, non vi è piaciuto, allora lasciate perdere.
Tanto per voi non c'è comunque speranza.
Valutazione del film (massimo cinque tazzine): quattro tazzine e forse un'anticchia di più
Per quello che riguarda i premi Oscar di Oz, doppio Oscar questa volta:
- Il primo va a Mike Wasoski. Va a lui perché sì e basta.
In finale, qui scrivo io quindi decido io. Mike mi fa morire dal ridere solo rimanendo zitto. In più, l'immagine qui sotto è il mio sfondo desktop.
- Il secondo Oscar, un pelo più sotto, va ai peli di Sully e del mostro viola dalla gambe larghe.
Non scherzo, non è qualche mania feticista. Ma se vedrete il film, vi accorgerete che in certi momenti non farete altro che incantarvi sulla braccia o sulle gambe dei mostri perché riuscirete a distinguere ogni singolo pelo, uno per uno.
Giuro.
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