27.10.13

Il Lato Oscuro della Fiction: The Walking Dead S04E02

Diciamocelo chiaro, tu di tempo questa settimana ne hai avuto proprio poco. Ecco il perché questa puntata del Lato Oscuro della Fiction pubblicato al fotofinish. Ma che ne volete sapere voi, che il sottoscritto qui aveva ben altri impegni sui quali era impressa la targhetta IMPROROGABILE. Tipo vedere due volte in tre giorni Gravity al cinema. Tipo, eh.
Ma torniamo a noi ed è ora di parlare di The Walking Dead. Serie partita come survival horror, che è diventata a tratti un b-movie splatter di serie C B, e che ora si sta attestando sui livelli della sagra delle caldarroste di Lariano. Ma è solo la seconda puntata, magari migliora. Magari. O magari peggiora e arriva ai livelli della sagra della salsiccia di Morlupo. Che ne puoi sapere.
Per il momento però, noi poveri stolti dipendenti dalle serie TV, ci godiamo questo momento e via al riassuntone. Che contiene SPOILER ma che contiene pure tanti maiali. Entrare per credere.[...]

25.10.13

Gravity, la recensione di un CAPOLAVORO


Il perché di questo ritardo mostruoso nella recensione è presto detto: qui in Francia il film è uscito nelle sale solamente il 24/10 e non ad inizio del mese come in Italia. Ohporcapaletta, bisogna aggiungere alla data di uscita se si è poco volari. Oporcodiaz se invece avevi la scuola elementare vicino al porto.
Venti giorni in più per vedere un film che in terra americhegna ha fatto un successo stellare e che in molti critici hanno etichettato non come capolavoro, ma come CAPOLAVORO-Tiè, e mo' beccate 'sti du' spicci.
Visto che stavolta le parole sono solo due parole due sulla recensione, si parte dal voto e dal parere.
Ebbene, Gravity è come la prima volta (parlo di quella cosa che si fa in due. In solitaria non vale).
Ti lascia una sensazione addosso che, cazzopè, non ti dimenticherai mai.
Al di là del fatto che possano piacerti o meno i film di fantascienza, ti possa stare sulla balle o meno l'uomo della Nespresso, o la rediviva Sandra (hai detto Sandro?), Gravity è un CAPOLAVORO che al cinema DEVE essere visto e DEVE essere visto in 3D (se avete cinque carte da aggiugere andatelo a vedere in IMAX).
Perché? Se mi seguite ve lo spiego in breve...

20.10.13

Il Lato Oscuro della Fiction: The Walking Dead S04E01

Quando pensavi che il fondo fosse stato toccato in un paio di puntate della scorsa stagione e di quella precedente ancora, non eri lontanamente pronto a pensare che si sarebbe potuto toccare un fondo così basso, ma così basso che se non stai attento sbuchi nel distretto di Wang, provincia di Shangai. Pensavi fosse impossibile ed invece, come una pugnalata nella schiena, mesi e mesi di hype smodato sono stati cancellati via da una singola scena.
Di che parlo? Facile, della scena che mi ha dato lo spunto per riaprire questa rubrica e per portarla avanti (spero) settimanalmente. Che certe cose le fai per puro piacere, eh. Ma stavolta di un piacere sadico, che ti fa ridere fino a che ti fa capottare dalla sedia.
Siete pronti per la nuova puntata? Pronti i popcorn? Le coca-cola lì, in ultima fila, non le lasciate per terra che poi Enzo, quello che pulisce, se la prende con me.
Forza allora, tutti dentro insieme a me in questa nuova puntata de (musica di suspance di sottofondo)

Il Lato Oscuro della Fiction: quello che i personaggi pensano e che non dicono

[occhio che contiene SPOILER grossi come case]...

12.10.13

Fumettologia Rampante: 5 motivi per cui non devi chiedere MAI ad un fumettista "Mi fai quello?"

Questo è il prodotto durante la lunga chiacchierata con Alberto Ponticelli avuta a Paris Manga 2013

C'è che tu questo post lo stai scrivendo con la morte nel cuore, con un dolore quasi shakespiriano che ti pungola ogni volta che vedi scritto in giro per la rete: LUCCA.
C'è che a te fa male perché quest'anno tu non ci sarai, no.
Dopo quasi dieci anni di cieca e fedele militanza, quest'anno devi appendere lo zaino portafumetti e il vestito da cosplayer al chiodo.
Il motivo è presto detto: è ora che cominci a prendere sul serio quella cosa che in tanti cercano ma che nessuno trova, e cioè il LAVORO. Sai com'è, visto che l'anagrafe non mente e cominci ad aver passato da un po' i 27 anni.
Così, che fai se per trasferta lavorativa te ne devi andare all'estero per un po' di tempo?
Lasci perdere quelle tue passioni forse puerili, forse derivanti da qualche trauma adolescenziale, forse sorpassate, ma che, non sai ancora per quale motivo, fanno sempre parte di te?
Ma vattelapesca, nossignore per nulla, no.
Pure se stai all'estero, per fiere di fumetti continui a girare, adoperandoti in quella cieca militanza che ti ha cresciuto, e con la scusa esporti pure un po' di orgoglio patriottico.
Poi succede che in questo tuo mesto peregrinare, ti imbatti in disegnatori italiani che conosci e con cui magari ci scambi due chiacchiere. Pure perché sei l'unico che hanno incontrato in due giorni a parlare la loro stessa lingua, oh. Due chiacchiere che diventano quasi un'ora tipo di quelle passate davanti ad un caffè. Ma due chiacchiere tra italiani sono pur sempre due chiacchiere.
E buona parte del discussione che avete avuto nasce da una sua domanda: "Cosa vuoi che ti faccia?". E' non è una proposta sconcia, ma solo la proposta cronica, quasi imparata a memoria, di un povero disegnatore assalito da orde di fan inferociti che vogliono un suo bozzetto. O quello, o la sua testa. Che tanto, incorniciati vicino allo scaffale dei fumetti ci stanno bene tutti e due . E spesso il disegnatore, temendo per la propria vita, asseconda i desideri di questi turpi individui andando anche contro sé stesso. Per quale motivo?
Ecco i 5 motivi per i quali è bene non chiedere mai nessun soggetto specifico al tuo designatore preferito in loco fiera

1. Il disegnatore non è una stampante.
Nel senso che dopo una giornata passata a disegnare i soliti tre personaggi, succede che ad un punto si sarà pure rotto i marroni. E se poi comincia a fare disegni che fanno schifo, vi urla contro e vi minaccia la madre, non lo fa perché cattivo ma perché solo frustrato.

2. Il disegnatore è un artista, parte I.
Il disegnatore, prima di essere un burattino che tenta di salvarsi la vita dalle orde di nerd, è un artista. E in quanto tale disegna e crea in base alla propria ispirazione. Nel senso che se gli chiedete Frodo che scala Monte Fato mentre Iron Man plana su di loro e Batman li aspetta sul cucuzzolo, non pretendete che lo faccia con troppo desiderio. Soprattutto se, per esempio, lui in vita sua ha sempre e solo disegnato Tex. O le Winx, che ne so

3. Il disegnatore è un artista, parte II.
Il disegnatore, prima di essere l'uomo sfiancato e con la sindrome del tunnel carpale, è un uomo che ha ideato e realizzato alcuni dei suoi personaggi. Ciò significa che, seppur a voi quei personaggi vi fanno salire il sangue agli occhi, magari a lui piacciono tanto, e visto che nessuno glie li chiede mai, se lasciato a briglia sciolta magari sente l'ispirazione proprio in quel momento e li realizza al massimo delle sue possibilità. Magari pure se sta a fine giornata, se deve andare via dopo cinque minuti o se sta per svenire a causa dei dolori  artritici alle dita.

4. Il disegnatore ha delle preferenze personali. Fai attenzione a chi chiedi.
Il disegnatore, come qualunque uomo sulla terra, ha delle preferenze e dei gusti arbitrariamente personali e spesso non condivisibili. Dunque, quando gli chiedi di disegnarti Iron Man a cavacecio su Ombromanto mentre salutano Goku sulla nuvola Speedy/Kinto, non ti lamentare se poi ti disegna due omini stilizzati che assomigliano a quelli che attraversano le strisce pedonali sui cartelli.
Magari a lui i fumetti americani, quelli giapponesi e la letteratura fantasy fanno schifo e ha la passione per quelli fiamminghi. Che ne puoi sapere.

5. Il disegnatore è una specie in via di estinzione. Proteggilo.
Di disegnatori italiani bravi ce ne sono veramente pochi. Di disegnatori italiani di grande successo internazionale invece, quasi nessuno. Quindi quando ce li hai davanti, cerca di non asfissiarli troppo e lasciagli lo spazio per fare il loro lavoro. Sicuramente ne sanno una più di te.

Se poi vuoi rompergli volontariamente le balle, chiedergli soggetti impossibili, ambientazioni grandi come la Cappella Sistina, fai pure. Viviamo in un paese democratico ed è lecito domandare.
Se poi dopo due ore di fila, innumerevoli bestemmie e innumerevoli conversazioni di circostanza con altri stronzi in fila come te, ti ritrovi sul foglio un Mio Mini Pony che ti dice "Mo' levate dai coglioni", ricorda che io te lo avevo detto.