28.8.13

Inferno, Dan Brown - la recensione


Da l'autore de 
Il Codice da Vinci

Un romanzo uguale uguale a 
Il Codice Da Vinci
che è uguale a Angeli e Demoni 
che è uguale a Il Simbolo Perduto

Gli stessi identici personaggi de
Il Codice da Vinci
che sono uguali a Angeli e Demoni
che sono uguali a Il Simbolo Perduto

Gli identici colpi di scena de 
Il Codice da Vinci
che sono sempre uguali etc. etc.

Una corsa contro il tempo sulle rime 
inventate di sana pianta 
immortali di 
Dante
(Ma non Alighieri, Dante Gualtiero quello del circolo di bocce)

Un libro ambientato per caso a 
Firenze
e a Venezia per allungarlo
e a Istanbul così, tanto per

Un tema umanitario caro a 
Bangladesh, India e Cina
 trattato con il piccone,

Il libro che andrebbe venduto 
al posto delle guide turistiche del
Gambero Rosso

Signore e signori, ecco a voi 
Il Codice da Vinci 
Inferno

Punto.

Valutazione del libro su scala da una tazzina d'oro (pessimo) a cinque tazzine d'oro (imperdibile):

Una tazzina d'oro virgola du' palle (approssimato per eccesso)

24.8.13

Habemus Batman: attaccatura alta e mento a culo di gallina

Il nuovo Batman: quando è tutta questione di mento
Diciamo che oramai lo sanno pure le pietre e che non c' neanche troppo bisogno di fare il post thriller che scava nel mistero misterioso. Diciamo pure che questa notizia è stata talmente choc che ha fatto il giro del web ed è finita pure sulla prima pagina delle notizie Ansa. Diciamo pure, però, che tu a fine mese i soldi a casa devi portarli e non lavorando davanti ad un pc hai potuto solo adesso buttare giù due righe su questa notizia. Diciamo anche che mentre scrivi DUE righe DUE su questa notizia hai letto robe folli in giro su internet, del tipo che non puoi lasciare il mondo telematizzato (una volta era civilizzato e basta) che leggi di rivolte e petizioni in giro sul web che sono arrivate pure ad Obama per far cambiare idea alla Warner Bros sull'attore da utilizzare. Eppure pensavi che le uniche rivolte in giro fossero in Egitto, e visto che Mubarak è stato arrestato le acque dovrebbero acquietarsi. Purtroppo però, c'è forse qualcosa peggiore della crisi politica del Medio Oriente: dare a milioni di infervorati fans un supereroe che ha il mento a culo di gallina. E questo no, è inaccettabile. Lo sanno tutti che Batman ha il mascellone americano per antonomasia. Allora chi hanno scelto per intepretare il pipistrellone che uscirà insieme a Superman nel 2015 nelle sale? Ashton Kutcher? Ron Moss? O addirittura Scamarcio?
La risposta c'è, ma per comprenderla appieno bisogna fare prima un salto nel passato...

22.8.13

Viaggi di cellulosa: 22/11/63 e Joyland, Stephen King

"Ed ecco un’altra cosa che so: le molteplici scelte e possibilità della vita quotidiana sono la musica che danziamo."
22/11/63

Stephen King, ovvero l'uomo senza labbra

Era da parecchio che non leggevi due libri di fila di zio Stephen. Già, da quando? Beh, da quando non sfornava capolavori uno dietro l'altro. E parliamo dei romanzi scritti negli anni '80-'90. Del tipo che ne finivi uno, te ne facevi consigliare un altro da qualcuno e te lo andavi a comprare subito perché quello che stavi per finire aveva già aperto una breccia nel tuo cuore. Roba che tu per sei mesi non hai letto altro che Stephen King ed eri certo che da un momento all'altro i Tommyknockers avrebbero bussato alla tua porta.
Ma procediamo con la dovuta calma.
Che il Re sia sempre stato tale non c'è dubbio ma, parliamoci chiaro, anche i re qualche volta escono fuori dal seminato e bisogna tirargli le orecchie a coppino finché non smettono. Tipo che Nerone ha bruciato Roma e per questo l'hanno segato, a Luigi XVI hanno tagliato la testa e ad Aerys l'hanno accoppato a tradimento. Ma lui era matto davvero e non fa testo.
Anche per King è stato così, soprattutto nel periodo scrivo-io-ma-non-sono-molto-convinto-sul-cosa-stia-scrivendo, e cioè tutti quei romanzi intercorsi tra Desperation e Cell. Sì, proprio quelli che sembravano essere stati revisionati da Mengacci. Ecco perché poi tutte quelle voci sui ghost-writers di King.
Non che il Re abbia fallito (il Re non fallisce mai), ma la sua produzione era giusto all'altezza dell'ultimo di Bruno Vespa, per intenderci.
Insomma, hai cominciato 22/11/63, ti ha preso, ti ha commosso, ti ha spaventato e quando l'hai finito sei corso subito in libreria (veramente te lo sei fatto portare perché tu non potevi fisicamente andarlo a comprare) e hai cominciato a leggere Joyland.
Quindi?
Quindi non mi sono commosso solo una volta. Ma due di fila.
Se volete saperne di più, io alzo la mano e chi vuole mi segua[...]

20.8.13

Una nuova droga chiamata Plants vs. Zombies 2

"E dopo le tenebre e l'invasione delle cavallette, per punire l'Egitto Dio decise di inviare la più temibile delle piaghe: 
gli acquisti in-app".






Parlare di Pants vs. Zombies per Apple è come parlare di Metal Gear su PsOne,  Super Mario pedi per Nintendo o Zelda per Game Boy.
E cioè uno di quei giochi che una volta che inizi no puoi finire se quel gioco non lo hai proprio finito tutto, ma tutto tutto. Finché non hai preso la figurina dell'ultimo zombie che si sblocca automaticamente solo alla cinquantesima ora di gioco. Su un cellulare, faccio presente.
Ecco, questa è l'essenza di questo gioco.
Un tower defense geniale che cominci, e da cui non ti staccano via neanche con un piede di porco.
Nuova grafica, un miliardo di nuove piante, un fantastiliardo di nuovi potenziamenti e un gioco più variegato che mai. Tantissimi zombie tutti diversi e per tutti i gusti. Vi piacciono le mummie? Avrete degli zombie vestiti da faraoni. Vi piacciono i cowboy? Avrete degli zombie vestiti da pistoleri. Vi piacciono le donne? Beh, quelle le potete cercare su qualche sito che conoscete voi.
Ma...

Perché il perfido MA c'è, e si sente (fortunatamente solo a tratti).
Ed è l'undicesima piaga d'Egitto, subito dopo le vene varicose e Silvio Berlusconi: parlo degli acquisti in-app.
Non sono fondamentali come un bel  muro di patate davanti alle sparasemi, ma i potenziamenti acquistabili aiutano parecchio durante lo svolgimento del gioco.
Ma il punto non è questo: il problema sta nell'essenza del gioco.
Mettere gratis un gioco per poi succhiarti il sangue a suon di soldi veri è un po' un "entra bello, che è gratis. L'uscita la paghi cinquanta euro ma non ti preoccupare". Robe così, insomma, che uno si aspetta da Gameloft e basta. 
A Plants vs Zombies ci puoi giocare pure senza spendere due soldi ma alcune piante (tra cui alcune famose come la Sparasemi glaciale) non sono acquistabili se non sborsando fior di zecchini. Che con tipo tre euro uno la pianta se la compra davvero e se la mette fuori al balcone caso mai arrivasse davvero qualche zombie.
Un po' claudicante e sintatticamente discutibile, la risposta di Allen Murray, Ceo di PopCap: "Francamente, è stato qualcosa per cui la squadra ha davvero lottato: come lo facciamo nel modo giusto? Stiamo solo cercando di trovare un buon equilibrio. Vogliamo che la gente possa godere del gioco", che sembra piuttosto "più gente ci gioca e più possibilità ci sono che i figli svuotino le carte di credito dei genitori senza che essi se ne accorgano".

Per farla finita.
Se avete giocato al primo Plants vs. Zombies questo dovete scaricarlo per forza, è un obbligo morale.
Se invece non avete giocato al primo, chiedete perdono durante la remissione dei peccati, poi lo andate a scaricare, ci giocate, lo finite e scaricate subito il secondo.
E tutta quella storia degli acquisti in-app?
State sempre a guardare il capello pure quando si parla di capolavori...

Meno male che Edgar ha le mani di peluche, fa fatica con il touchscreen e si stufa subito. 
Abbiamo dovuto stabilire pure i turni per giocarci...

15.8.13

Fumettologia rampante: sotto l'ombrellone, Age of Ultron

"Ehi Cap, hai qualcosa infilato tra i denti. Ti aiuto io"

Si, mentre tutti inzuppano i piedini nelle acque dei sette mari, tu non solo il mare l'hai visto manco col binocolo questa estate, ma ieri sera ti sei dovuto pure mettere addosso la seconda copertina perché avevi freddo. E mentre cercavi di riscaldarti, hai finito di leggere l'ultimo volume di Age of Ultron, il grande crossover Marvel in edicola a settembre (che volete, a voi il mare e a me i fumetti con otto mesi di anticipo, beh problemi?).
E cosa hai da dire al riguardo?
Bello? Brutto? Compri una vocale?
La questione si è fatta delicata con l'avanzare dei numeri. Sei partito entusiasta dopo i primi tre e sei arrivato, come dire, un po' sconcertato. Tanto che ieri sera ti sei addormentato nel letto senza avere le forze di mettere a posto gli albi e stamattina ti sei svegliato come Thora Birch nella locandina di American Beauty.
Cioè ricoperto da fumetti più o meno spiegazzati.
tipo così, ma coi fumetti
Ma a parte il rodimento vorticoso di balls, passiamo alla recensione (senza spoiler).[...]

11.8.13

The Purge, La Notte del Giudizio - le recensione

- Allora ti ha fatto paura? Ti ha inquietato?
- Sinceramente non lo so, Edgar. A metà film mi sono addormentato...


Sei andato al cinema che la scimmietta ce l'avevi sulla spalla. Avevi visto il trailer, hai letto la trama, e questo futuro distopico esagerato e visionario ti era piaciuto parecchio.
Ti sei messo seduto e hai cominciato a vedere il film. Senza scavare troppo con occhio critico, hai notato che i personaggi erano credibili, gli attori passabili, la regia molto buona e le musiche adatte ad un ambiente dark in cui si fa prima a schiattare che a bere un bicchiere d'acqua.
E allora cosa è andato storto? Perché non stiamo qui ad osannare Il Giorno del Giudizio come un film horro-thriller da tramandare ai posteri?
Il motivo è che a metà film, invece di tenere forte i braccioli della sedia dalla tensione, ti stava scendendo la palpebra. [...]