Titolo: Morti e sepolti
Autore: Chelsea Quinn Yarbro
Editore: Mondadori
Genere: Horror
Autore: Chelsea Quinn Yarbro
Editore: Mondadori
Genere: Horror
Che dire, l'argomento è quanto meno
spigoloso se preso di petto. Se fosse per me questa recensione
sarebbe già finita subito con un bel “lasciate perdere, ve ne
prego”. Ma dopo aver speso le mie energie per duecento pagine di
libro, non posso esimermi dal tirare le somme (deludenti) di questa
opera.
Quindi, respiro profondo e cominciamo.
La storia è ambientata in una
cittadina dell'Inghilterra, in un paese piccolo e con pochi abitati.
Sin dal primo capitolo, si capisce che questo paesino non è così
tranquillo come voglia apparire. Il libro si apre con una scena di
desiderio sessuale che sfocia in un episodio di violenza inaudito
protratto da un gruppo meno che mai decerebrato di arzilli zombie.
Si, avete capito bene, una sorta di
sexual explicit horror alla The Dentist, in cui il lettore (se
maschio) viene prima caricato di aspettativa e poi inorridito
dall'uccisione dell'uomo.
Neanche in un horror di quart'ordine,
già.
Ma torniamo a noi. Il protagonista è
un poliziotto, il solito Rick de' noantri, che si batte e si sbatte
per capire il perché del susseguirsi di omicidi così efferati.
Ebbene, il motivo è chiaro fin dalla
terza pagina e l'unico a non capirlo è lui.
Zero suspance, zero atmosfera, plot
scontato, personaggi più decerebrati degli zombi stessi.
Insomma, uno sfacelo letterario.
Che Clio l'abbia in gloria a questo
libro.
Ho veramente poco da dire se non dare
un unico merito a Yarbro. Ha dato una chiave di lettura diversa ai
soliti zombi, cretini e goffi, che uccidono solamente per mera
sopravvivenza. Molto morti ma estremamente astuti, molto pericolosi
perché organizzati.
Oltre a questo c'è ben poco da dire.
Di proposito ho evitato di commentare il finale perché più che un
colpo di scena (arrivato esausto alla fine di un libro scritto troppo
alla bene e meglio) mi è sembrato un tentativo patetico di dare un
perché ad un qualcosa che un perché non ce l'ha.
Se volete veramente leggerlo, fate
pure. Se invece volete valorizzarlo, compratelo e, senza leggerlo,
prestatelo ad un amico a cui volete fare uno scherzo. Quando glie lo
date, presentatelo dicendogli “leggilo, è un capolavoro”.
Attendete un po' e aspettatevi una telefonata divertente e piena di
insulti.
Sapete, a me è successo proprio così.
P.S: l'unico momento in cui ho avuto
veramente paura è quando ho saputo che, dopo il libro, hanno fatto
il film.
Nessun commento:
Posta un commento