18.3.14

Dark Souls 2: ready to die?

Che uno, già dal sottotitolo del gioco, sente l'impulso di starne alla larga e di ravanarsi fugacemente i gioielli di famiglia. Ma Dark Souls 2 invece, è proprio così: un gioco in cui più muori, più imprechi e più ti diverti.

Per chi crede che Dark Souls sia il nome di un gruppo metal... 
DS2 è un gdr completamente atipico nella sua specie. Ideato e sviluppato da From Software -un ricettacolo di giapponesi che credono che passare 70 ore su un gioco e morire migliaia di volte sia qualcosa di divertente- segue le vicende di Demon Soul's (capostipite della saga) e Dark Souls. Slegato narrativamente dai primi due, DS2 è giocabile tranquillamente stand alone: la storia è così minima e ingarbugliata che non ci farete nemmeno attenzione poiché l'unica cosa a cui farete attenzione è cercare di non morire e andare avanti il più possibile.[...]

La meccanica di gioco ricalca perfettamente la meccanica classica dei suoi due predecessori. Action-gdr frugale e feroce, si guida un solo personaggio durante l'avventura e la creazione del suddetto è solo a discrezione solo di chi gioca. Volete un potente e sadico mago spara-fiamme? Volete un guerriero bruto che randelli i nemici con un immenso spadone? Volete un chierico che riporti la fede e i miracoli in un mondo avvizzito e pieno di fantasmi (no, non parlo di Papa Francesco)?
In DS2 potete. Anzi, potete questo e molto altro a patto di giocare con astuzia e tattica, pena altrimenti la morte e la morte e la morte.
Tra queste, manca solo il politico corrotto. Ah no, quello non sta in DS2
Difficile come la morte, ma non frustrante. 
DS2 è un cavallo di razza, un gioco di quelli che ne escono uno ogni due anni. Ogni scontro va studiato prima, ogni duello, anche contro il più semplice dei nemici, nasconde spesso trappole o imboscate. Ogni colpo, ogni rotolata e ogni parata, devono essede fatte con cognizione altrimenti la barra della stamina si scarica e ti lascia immobile davanti ad orde di mostri che non aspettano altro che metterti sulla graticola. Gli scontri sono lunghi e cerebrali, e chi si crede il Rambo della Terra di Mezzo ci metterà venti minuti di gioco capire che questo non è il solito circolo di bocce del lunedì. Difficile da morire(ah-ah) ma mai frustrante. Perché sì, è vero che puoi morire anche decine di volte in uno stesso punto, ma è pur vero che ogni volta che si muore si apprende qualcosa di più dal nemico che ci ha battuto. Finchè arriva il momento che, posseduto dall'anima del demone della vedetta, proprio a quel mostro/gigante/boss gli fai ingoiare pure i gomiti,
E quando ci riesci, ti viene spontaneo esultare ed urlare come Tardelli nella finale con la Germania, correndo ad abbracciare la tua ragazza/mamma/nonna invece di Bearzot.
Perché DS2 sarà pur difficile, ma il senso di soddisfazione che lascia dopo aver ucciso quel mostro che ci bloccava il passaggio non è pari a nessuna soddisfazione videoludica.

E noi a Gino lo menamo? No, aspetta. 
In DS non sempre la forza bruta o la magia esplosiva fanno vincere e sopravvive agli scontri. Contro alcuni mostri, o addirittura boss, è meglio presentarsi nelle vesti di "padre coraggio", cioè senza armatura e armati leggeri, pronti a schivare tutti gli attacchi e aspettando che il nemico abbassi la guardia (a volte anche dopo mezz'ora di scontro) per assestargli que'UNICO colpo che serve a vincere la partita.
DS2 prima di essere un action gdr è uno strategy gdr quindi attenzione; non è vero che chi mena per primo mena due volte.
"Scusi tanto, io ero diretto a Rapallo"
Il paradiso all'improvviso. 
Come detto più su, DS2 è un gioco dalla longevità estrema e per questo molto impegnativo. Morire ripetutamente è a volte necessario, quindi cercate di non innervosirvi troppo ma, soprattutto, non tirate giù tutto il calendario a forza di imprecazioni. Che poi Concetta del terzo piano chiama il prete perché pensa che abbiate bisogno di farvi esorcizzare.
Per DS2 ci vuole costanza e pazienza, intelligenza, e, solo une piccola parte, fortuna.
Se morite ripetutamente non vi spaventate: é solo il modo per capire come superare quel determinato momento.
"Sant'Anselmo ancora mi manca"
Conclusioni. 
DS è un gioco unico nel suo essere.
Un gioco da affrontare quando si ha tempo ed attenzione, non è il FIFA dei dieci minuti prima di andare a dormire. É un gioco per videogiocatori VERI, non per videogiocatori della domenica. E non interessa se il comparto tecnico è da strinacapelli e il frame rate è da sanguinamento delle pupille. 
L'anima di DS2 è altrove.
Complice la sua difficoltà d'approccio, pronta a scoraggiare gli avventati, DS2 è uno dei titoli che una volta che l'hai finito ti fa essere così felice che usciresti fuori sul balcone (pure se sei in tenuta da videogiocatore: mutande e canottiera sporca di patatine e/o Nutella) e sparare al mondo un potentissimo "DAJEEEE" da centomila decibel.

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