11.4.13

Hell on wheels, terza stagione

Che roba è, un gruppo rock?
No, una serie



 Insomma la fanno, non la fanno o ne fanno solo un pezzo?
E poi che storia è che i creatori sono scappati?
Cioè, si sono dati alla fuga manco fossero banditi che assaltano un treno ? (ops, spoiler)
Solo perché gli è scaduto il contratto? Embé?
In Italia nove copywriter e scenggiatori su 10 lavorano gratis, e questi non possono?

Ok, procediamo con calma.
Per quanti di voi conoscessero già Hell on Wheels (un pugno di miracolati) è inutile leggere questo breve riassunto che farò. Ci vediamo fra qualche riga.
Per gli altri, venite con me:

Cullen Bohannon è un satanasso infernale. Ex giubba grigia durante la guerra tra nordisti e sudisti, ex uomo del monte con un ranch tutto suo, ex uomo felice con moglie e figlia, Mr Bohannon è uno a cui rode parecchio l'anima. Dunque, se lo incrociate per strada, fatevi il segno della croce. Seguendo una personale sete di vendetta, si ritrova (appena dopo due puntate) a lavorare da maniscalco in una ferrovia (siamo nel far west, fine '800).
E la vendetta, il sangue, la morte e la distruzione?
Ci stanno, ci stanno, ma prendono vie diverse (le vie di due sceneggiatori che si sono persi e poi, per aiuto divino e sotto effetto di acidi, sono riusciti a ritrovare la strada della narrazione). Al di la del mio velato senso ironico nel descrivere la storia, Bohannon è un ottimo protagonista interpretato nel migliore dei modi, la storia galleggia bene con l'enfasi necessaria per non affondare e approdare alla seconda stagione. Hell on wheels è un western atipico: come alcuni film di Sergio Leone, non è uno spaghetti-western ma qualcosa di più ricercato. E' la fotografia di un'epoca in costante cambiamento che pone le sue basi su una forte industrializzazione. Protagonisti, a parte quel diavolaccio di Bohannon, un popolo in movimento che cerca stabilità e fortuna in territori ancora inesplorati. Qui si sente vivo il mito della frontiera.

Nel suo cammino,Mr. Bohannon incontrerà in quest'ordine :
- Elam, il paladino degli ex schiavi di colore americani. Dalla personalità spessa quanto un cotton fioc e dall'espressività di uno scolapasta, ci darà qualche bella soddisfazione solamente alla fine della prima serie (ho cercato di non essere troppo cattivo se penso che questo di mestiere non fa l'attore ma il rapper)
- Lily Bell o la bionda fanciulla del West. Moglie di personaggio che muore dopo cinque minuti dall'inizio della prima puntata, e che rimpiange ininterrottamente per circa quattordici-quindici puntate. Tra le sue armi principali, un faccino niente male (tutto il resto è coperto da vestiti usciti direttamente da La casa nella prateria), un senso dell'umorismo che farebbe suicidare Lino Banfi e il continuo e lamentoso struggimento verso il marito morto che fa scappare chiunque ad un chilometro da lei (amanti compresi)
- Thomas "Doc" Durant il più grande bastardo capitalista del far west. Meno male che c'è lui, perché il suo personaggio fa di tutto per far si che l'intera serie non cada nell'oblio e venga chiusa prima del tempo. Magistrale interpretazione da parte di un grande attore avvezzo già al grande schermo.
- Joseph Black Moon, un indiano convertito al cristianesimo. Nella serie conta meno di una scorreggia finta ma mi ricorda Jackob Black (si, quello di Twilight) e non so perché, ma mi sta simpatico.



Questi sono i personaggi le quali vite ruotano intorno, chi più e chi meno, alla costruzione della ferrovia. Mentre questi quattro disperati cercano di arrivare dall'altra parte degli Usa costruendo rotaie, verranno attaccati dagli indiani, da uno svedese pazzo (ma pazzo veramente), dai sermoni di un reverendo ubriacone e da lotte intestine neri-bianchi e giubbe grigie-giubbe blu.
Insomma si spara parecchio, ci si ubriaca parecchio, non manca qualche colpetto di scena qui e lì e non mancano i personaggi simbolo della frontiera americana (pistoleri, predicatori e indiani).
Venti puntate in tutto, tra prima e seconda serie, che si lasciano guardare bene, senza troppi sprint ma senza nemmeno troppi ammorbamenti. La regia è curata molto bene e i dialoghi sono (molto spesso) magnifici.
E' una serie scritta molto bene, realizzata altrettanto, con una solida regia alle spalle. Gli scenari anche se pochi, sono ben realizzati e non sembra che si siano andati troppo al risparmio (viene prodotta ma mamma AMC). 
I puristi delle action o delle thriller series potrebbero non gradirla poi molto, ma può essere un buon modo per rivalutare il vecchio mito del far west.
Se vi piace il west e i film di Sergio Leone, dovreste dargli un'occhiata.
Io mi sono divertito a vederlo.

Ma torniamo a noi, a noi tutti. Pure a quelli che la storia la conoscono già.
E' finita la seconda stagione e per qualche tempo siamo stati presi dall'ansia di rimanere a bocca asciutta per una terza serie. Capisco che può avere meno ascolti di Braking Bed o Walking Dead, ma lasciarla alla deriva era veramente un peccato.
Insomma dopo mille annunci e mille smentite, signore e signori, sembra che la terza serie si farà e vedrà la luce verso la fine del 2013.
Purtroppo, questa come molte altre, è stata investita da una serie di giochi di palazzo estranei ai telespettatori. Scaduto il contratto ai primi due sceneggiatori e creatori, Joe e Tony Gayton, la produzione è rimasta in sospeso fino a qualche giorno fa quando AMC ha dato il nuovo annuncio. Jonh Wirth sarà il nuovo showrunner della serie (quello di Terminator: Sarah Connors Chronicles, per intenderci).
Insomma dopo qualche tempo di tira e molla, scrivo io che scrivi tu, sembra essere fatta e sul sito (aggiornato 3 giorni fa) ne danno il lieto annuncio.
Dunque non ci resta che attendere informazioni più precise da parte di AMC.
Intanto, se avete tempo (e lo consiglio a tutti) andatevi a dare un'occhiata al sito, QUI.

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