2.4.13

Game of Thrones, Il trono di spade - Terza stagione

L'inverno sta arrivando, io ve lo avevo detto





Insomma, alla fine ci siamo ritrovati. Manco fossimo i quattro amici al bar di Gino Paoli.
C'era molta attesa per questa terza stagione, e la HBO non ha tradito. Complice sicuramente il grande budget investito e l'aiuto fuoricampo (che mica è tanto fuoricampo) di Giorgione Martin in persona.
La seconda stagione era finita col botto: una mandria di Estranei (l'avete visto tutti l'alce, no?) che marciano verso i Cinque Regni minacciando morte e distruzione.
Questa terza stagione invece inizia con un ciccione super-size (Sam non me ne volere a male) che corre verso i Guardiani e che incontra, neanche a farlo apposta, uno zombie (ho paura che fra un po' gli zombie ce li ritroviamo pure in Un medico i famiglia).
La stagione ha tutte le carte in regola per fare bene quanto aveva fatto quella precedente (stendendo un velo pietoso su ciò che è stato messo in scena durante l'assedio di Approdo del Re).
Del resto, la narrazione filmica segue pari passo quella dei libri e, dunque, appare organica e coesa anche se a volte spezzettata.
Ciò che salta agli occhi, infatti, è che la suspance dell'episodicità è stata sacrificata a favore di un'organicità a più ampio respiro della serie stessa. Un po' quello che NON succede in Walking Dead, in cui un episodio viene costruito ad hoc per non raccontare nulla ma per tenere (con scarsi risultati) col fiato sospeso.
Regia e sceneggiatura sono da altissimi livelli, mentre i dialoghi (ripresi dai libri e curati da Martin stesso) raggiungono quasi il divino. Gli effetti speciali si attestano su buoni livelli, così come le ricostruzioni medioevali. Ampliata e migliorata, invece, la sigla che a parer mio è la migliore di tutti i tempi (cavolo, se ti entra in testa).
Vorrei poter riflettere in libertà su alcuni punti:

-perché chiamare una puntata Valar Dohaeris se di Arya non c'è manco l'ombra?

-il telefilm si è preso una bella licenza narrativa quando ha mostrato i giganti nel campo di Mance Rayder. Il primo gigante che mi ricordo sta all'ultimo libro, il dodicesimo italiano

-fate cambiare espressione a Jon Snow: sembra che gli è morto Spettro

-il colpo di scena finale, se così vogliamo chiamarlo, nel libro è molto più costruito e ricercato. Tornerà un personaggio (taccio sull'identità) che viene subito presentato col suo vero nome e non con lo pseudonimo con cui si presenta nel libro e che svelerà solamente più tardi. Non si poteva mostrare in un'altra veste ai milioni di telespettatori della serie che sapevano già che faccia avesse. Dunque, nella fiction viene presentato subito e non più avanti come nel libro. Peccato, quello secondo me è stato uno dei migliori colpi di scena buoni di tutta la saga (che volete, io a questo personaggio sono affezionato).

-Tyrion (standing ovation ad una interpretazione da Oscar) dovrebbe essere senza metà del naso, non come se avesse giocato a ruba-il-gomitolo col proprio gatto

Insomma, squadra che vince non si cambia, questo è poco ma sicuro. Questa serie rappresenta una buona via di mezzo tra lo spettatore casuale e quello infervorato (e pericoloso nello scambio di opinioni).
Telefilm leggero e ben fatto per chi Martin non sapeva manco dove stesse di casa, scene scritte bene e ben realizzate per tenere incollato alla schermo chi la storia la conosce a menadito (e si sta rodendo il fegato perché sa dove andrà a parare).
Sperando che la serie continui ad attestarsi su alti livelli, voglio concludere con un personale appello a Martin a nome di tutto il popolo letterario da lui creato.


Caro Mr. Martin,
noi tutti sappiamo che lei è un maniaco del perfezionismo e un amante delle cose fatte bene. Non ci esimiamo a dirle che la serie è bellissima, commovente, avvincente e so che lei ci tenga tanto a far si che riesca (anche perché sono bei soldi).
Ma la preghiamo, la scongiuriamo, a nome di tutti i fan e di tutti i lettori del mondo (e siamo milioni): lasci perdere la regia, la battitura dei dialoghi e l'aiuto regia della serie; piuttosto, si metta a scrivere gli ultimi due libri che le restano.
Se non lo fa, e le assicuro che non è una minaccia, ci diamo tutti fuoco.
Non ce la facciamo più a vivere col dubbio se questa saga finirà o meno.

Distinti saluti,
i suoi fans

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