E con infinita pazienza Lui, il tuo maestro, tuo padre, uno che di gran premi in trasferta a Monza e Imola se ne era fatti insieme ai tuoi zii almeno settordici milioni, era lì e per la prima volta da quando eri nato, invece di dare un perché alla tua infinita sete di conoscenza e alla buona dose di scassamento gratuito di marroni quotidiano, quel giorno lì non sapeva cosa risponderti.
Questa era la F1 come te la ricordavi, l'evento della domenica tuo e di papà a cui non si poteva mancare mai. Come la tombola a Natale, con la nonna che faceva cinquina ma che dormiva e non la chiamava mai, insomma. Guidavi le macchinette al luna park e quando superavi qualcuno gridavi "Mangia la polvere di Niki Lauda" facendo un elegante gesto dell'ombrello infantile. Infantile ma pur sempre efficace. Con mamma che ti sgridava e papà che ti guardava compiaciuto. Tutto questo per dire che tu, a pane e F1 non solo ci sei cresciuto ma che la filosofia del Gran Premio era uno stile di vita.
Ma gli anni passano per tutti, e come hai visto tuo padre piano piano imbiancarsi (anche se non di molto) e a te è cominciata a comparire la barba (anche se non di molto), anche la F1 è cambiata poco a poco. Sempre più spesso elettronica e regolamenti serrati hanno diminuito sorpassi spettacolari e incidenti memorabili, e hanno aumentato il numero di penalità e le pennichelle dal tredicesimo giro al quarantasettesimo giro (che prima c'è la partenza e dopo c'è l'arrivo, dice il maestro, papà).
E' vero che te un Gran Premio di Lauda non lo hai mai visto, ma lo hai "sentito" correre tutte le volte che tuo padre ti raccontava di lui a Imola, a Monza, e di tutte le volte che aveva tifato contro o a favore.
tu, Niki Lauda te lo ricordi così: senza una recchia, mentre perculizza Schumacher
Adesso che lo hai visto, allora?
Seguitemi, vi faccio fare un giro al Nürburgring...[...]